Le ragioni dell'aragosta   9 comments

foto di tureturillo

In questa categoria, l’ho detto qualche altra volta, si trattano temi, che si riassumono perfettamente in alcuni strilli che ancora si sentono nei mercati più vivaci delle città:
“Solo cose belleeeee, signoreeeee! Solo cose belleee!”.
 
Ieri sera è stata la volta de “Le ragioni dell’aragosta” di Sabina Guzzanti. Il film si gusta se non ci si informa, se non si leggono critiche impiccione. Ma tranquilli, qui non si dirà nulla sulla trama.
 
Ne “Le ragioni dell’aragosta”, Sabina Guzzanti pare essersi lasciata alle spalle la rabbia e l’amarezza (giuste) di “Viva Zapatero”, per offrire ai suoi spettatori un qualcosa di intimo e direi anche – e credo non a torto – di nuovo. Il film è sicuramente anche un ritorno agli anni di Avanzi, un’epoca ormai conclusa che, per Sabina e gli altri della banda, è stata una straordinaria palestra e che ha lanciato molti di loro. Uno sguardo malinconico avvolge quel ricordo: anni in cui si sono sentiti liberi, come attori, di potersi esprimere completamente e sanno bene che quell’epoca è finita e anche per colpa di chi (aggiungerei: oggi, dopo il Family day e le ingerenze quotidiane della CEI, la caricatura di una pornostar sarebbe ancora possibile?).
Ma il film non è solo questo.
 
È anche un film in cui la tematica sociale è fondamentale (la FIAT partendo dalle aragoste), come è sempre ben forte l’impegno “politico” della sciagurata figlia del senatore di Forza Italia.
Ma in questo film c’è dell’altro e del diverso, dicevo.
Infatti, Sabina e gli altri attori della banda di Avanzi compiono una doppia e nuova operazione: da un lato, pare rompano con i personaggi del passato, con certe macchiette tanto amate quanto di quell’epoca; ma dall’altra è come se rivalutassero con forza il loro essere attori ancora oggi e non personaggi appunto.
È in qualche modo, inoltre, un inno d’amore al mestiere dell’attore. E’ la satira il suo mestiere e non la politica. E sa distinguere molto bene i ruoli, così spesso confusi di "politici comici" e "comici politici".
Ciò non toglie che la satira si nutre della società, che l’attore può, anzi dovrebbe (o non può farne a meno, addirittura, come nel caso della Guzzanti) mantenere una mente critica e gli occhi bene aperti. E aiutare a mantenerli aperti.
 
Ed è infine uno scorcio nel mondo del teatro, dell’organizzazione, dei pasti frugali, della creatività, delle crisi. Un mondo che, per mancanza di coraggio, di fortuna o più propriamente di talento, ho solo avuto il piacere di sfiorare per un attimo.
Brava Sabina!

Pubblicato settembre 25, 2007 da samuelesiani in Senza categoria

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9 risposte a “Le ragioni dell'aragosta

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  1. Dopo questo post mi sa che andrò a vederlo di sicuro 🙂

  2. A me è piaciuto molto. Spero anche a te piaccia, Simo.

  3. Io ero meno convinto e non sono andato a vederlo; mi piace la Guzzanti in tv ed in teatro ma sul grande schermo mi sembra più deboluccia; “Viva Zapatero” non fa testo perchè realizzato più come film-documentario alla Moore.

    Certo la tua recensione mi mette curiosità e voglia di mettere in discussione il mio pensiero…

    Daniele il Rockpoeta.

  4. Se decidi di andare a vederlo, Daniele, fammi sapere cosa ne pensi. A presto.

  5. Mi manca, ma non tarderò a vederlo.

  6. Non ho letto critiche entusiaste, ma generalmente me ne fotto delle critiche….se a te è piaciuto dovrebbe piacere anche a me, mi fido….

  7. La Guzzanti mi piace, ma il film non l’ho visto. Se ci vado, ti farò sapere

  8. Io venero la Guzzanti. Grazie per aver parlato del suo film.

  9. @ tutti: fatemi sapere se andate a vederlo se vi è piaciuto. Ma consiglio di non perdere tempo: ho timore che non resterà a lungo nelle sale. Guzzanti è sinonimo di politica, antipolitica, satira per gli ignoranti.

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